Un quadro lucido e impietoso della situazione sociale ed economica attuale in Italia, in cui la povertà non è più un’eccezione tra i lavoratori ma una condizione strutturale e trasversale. Il dato dei 13 milioni e 775 mila cittadini in età da lavoro sotto la soglia di sopravvivenza dignitosa è uno schiaffo alla narrazione della “ripresa” o della “resilienza” economica. Si tratta di una vera e propria crisi di sistema.
Quanto ai sindacati, il loro ruolo sembra oggi profondamente in crisi. In larga parte, i sindacati confederali (CGIL, CISL, UIL) si sono arroccati su pratiche negoziali tradizionali che spesso risultano inefficaci di fronte a:
Una frammentazione contrattuale estrema, che rende quasi impossibile rappresentare milioni di precari, partite IVA mascherate e lavoratori intermittenti.
Un sistema produttivo mutato, dove il lavoro è spesso esternalizzato, flessibilizzato o digitalizzato, e in cui il potere contrattuale del singolo è ridotto al minimo.
Una politica subalterna all'impresa, che ha smantellato negli anni ogni presidio di tutela reale (a partire dal Jobs Act e dall’abolizione dell’articolo 18).
La proposta di ripristino dell’art. 18 (bocciata anche dal referendum del 2016) sembra oggi quasi un gesto simbolico più che un progetto strategico. Come giustamente evidenzi, sembra un tentativo di “mettere pezze” a un tessuto già strappato da anni, senza affrontare la matrice del problema: la redistribuzione del potere economico e politico.
Quali alternative?
Ciò che manca — e che forse può essere immaginato proprio da esperienze dal basso come quelle che porti avanti con ACAiM — è una radicale riappropriazione della rappresentanza da parte dei lavoratori stessi, costruita non su logiche di delega, ma su:
assemblee territoriali permanenti,
coalizioni tra occupati e disoccupati, lavoratori stabili e precari,
piattaforme di mutuo appoggio e autorganizzazione,
strumenti di democrazia diretta e di pressione politica (come il referendum propositivo vincolante).
Il sindacato, se vuole tornare ad avere un ruolo nella trasformazione sociale, deve smettere di fare da cuscinetto tra la rabbia e il potere, e tornare a essere parte attiva del conflitto, non della sua gestione.
Fonti:
Povertà e condizioni di lavoro in Italia
Rapporto ISTAT 2024 - Condizioni di vita e reddito
Secondo ISTAT, nel 2023 circa 13,8 milioni di persone in età da lavoro vivevano con un reddito inferiore alla soglia considerata di “sopravvivenza dignitosa”.
Fonte: www.istat.it
Rapporto Caritas 2023 - Povertà ed esclusione sociale in Italia
Conferma l’aumento della “povertà da lavoro” e delle nuove povertà tra i giovani e i lavoratori precari.
Fonte: Caritas Italiana - Rapporto 2023
INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) – Rapporto 2023
Sottolinea la condizione di fragilità strutturale di ampie fasce di lavoratori, anche regolari.
Fonte: www.inapp.gov.it
Crisi della rappresentanza sindacale
“Il declino dei sindacati in Italia” – Fondazione Di Vittorio (CGIL)
Analisi dettagliata della perdita di iscritti, della debolezza nella rappresentanza dei precari e del lavoro frammentato.
Fonte: Fondazione Di Vittorio
“Lavoro senza rappresentanza” – INPS, Osservatorio sul precariato
Mostra l’aumento di contratti atipici, partite IVA fittizie, lavoro digitale privo di tutela sindacale.
Fonte: INPS Osservatori
Fallimento delle riforme e Jobs Act
Valutazione ex-post sul Jobs Act – CNEL (2022)
Il Jobs Act ha favorito la crescita dell’occupazione a termine e la decontribuzione, ma non ha migliorato la qualità del lavoro né la stabilità contrattuale.
Fonte: www.cnel.it
Dossier ADAPT (Associazione fondata da Marco Biagi)
Approfondisce l’abolizione dell’articolo 18 e i suoi effetti sul potere contrattuale del lavoratore.
Fonte: www.adapt.it
Proposte alternative e movimenti dal basso
“Ritorno al conflitto: il sindacato e la democrazia” – Maurizio Landini, 2023
Anche il segretario CGIL ammette la necessità di un “nuovo protagonismo” dei lavoratori, attraverso strumenti non solo delegati.
Interviste su: Il Manifesto, Micromega
Movimenti per il mutualismo e l’autorganizzazione
Esempi: “Mutuo Soccorso Milano”, “Laboratori di Quartiere Bologna”, “Ex-OPG Je so’ pazzo” a Napoli
Fonti: articoli su Jacobinaut.it, Micromega, Comune-info.net