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I collegi di Acaim

2024-03-29 17:26

Il Bradipo

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I collegi di Acaim

La nascita del collegio si colloca nel XII secolo, come istituzione dedicata ad accogliere studenti, noti come borsisti, "poveri", ovvero incapaci di

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La nascita del collegio si colloca nel XII secolo, come istituzione dedicata ad accogliere studenti, noti come borsisti, "poveri", ovvero incapaci di mantenere sé stessi nelle città in cui risiedono le scuole o le università. La figura dello scholar pauper, sia nel medioevo che nell'età moderna, non deve essere confusa con quella dell'indigente, ma rappresenta piuttosto un ragazzo incapace di sostenere i costi necessari per studiare lontano da casa, quali vitto, alloggio, libri, rette dei maestri, e così via.

Il primo collegio risale al 1180, fondato da un benefattore inglese a Parigi. Successivamente, i collegi sorsero in tutta Europa, spesso per iniziativa di uomini di chiesa. L'attenzione crescente verso la disciplina dei giovani, che possiamo far risalire al XV-XVI secolo, portò i collegi a trasformarsi da semplici pensionati per borsisti a vere e proprie istituzioni educative a pieno titolo. All'interno dei collegi, infatti, furono introdotte lezioni, inizialmente di grammatica e successivamente di tutte le altre discipline. Da questo momento in poi, il collegio e l'università seguirono un'evoluzione congiunta. Non a caso, uno dei primi collegi parigini fu fondato da Robert Sorbon, così rinomato da dare il suo nome all'intera struttura degli studi.

La separazione dei ragazzi dal mondo esterno, realizzata all'interno dei collegi, li rese preferiti da nobili e mercanti per l'educazione dei figli, a discapito delle università, le cui aule si svuotarono progressivamente, portando ad una crisi culminata nel XVIII secolo, un secolo di grandi riforme anche nel campo universitario. (Wikipedia)

Il Collegio visto anche come Insieme di persone fisiche, con eguali poteri, per l'esercizio di determinate funzioni amministrative, giudiziarie, direttive o di rappresentanza e/o anche Comunità organizzata nell'ambito di un convitto, luogo che ospita tale attività.

I Gruppi di Acaim, che pretendono di distribuirsi nel nostro paese, di povertà trattano, di emancipazione attraverso la cultura e la conoscenza,  di aggregazioni di cittadini di qualsiasi provenienza, ceto e/o cultura. Perché non  chiamarli Collegi e le loro sedi Convitti? 

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