“Poi c'è la “fuffa” (tipo ACAIM). Ad esempio, se li conosci, li eviti, perché sono solo luoghi dove i capi bastone possono spadroneggiare e, nel silenzio di molti, si spacciano per ciò che non dovrebbero.”
Queste sono frasi scritte in una chat frequentata da cittadini che si definiscono “grillini”. Queste parole mostrano ostilità e imbarazzante negatività verso un gruppo di cittadini che hanno deciso, nel 2023, di continuare a sostenere i cittadini privati del Reddito di Cittadinanza, l'unico sostegno che restituiva dignità e giustizia ai più bisognosi.
Noi accettiamo le critiche, da qualsiasi parte giungano, purché siano costruttive e facciano crescere, non quelle inutili e divisive. Abbiamo provato ad avvicinarli, ma li abbiamo trovati arroccati nei loro recinti, inavvicinabili. Non sanno di cosa parlano, non conoscono il “progetto”, non sanno cosa facciamo e cosa abbiamo fatto. Vaneggiano su nostre ipotetiche infrazioni alle regole del Movimento e, quando gli presentiamo brani del nostro regolamento, li contestano credendoli scritti da noi, segnalandoli con l'evidenziatore. Ignorano le nostre regole e ne parlano “per sentito dire”. Siamo scoraggiati e soffriamo nel constatare come la pratica dell'attivismo sui “social” possa causare sacche di malessere e di cattiveria verso gli altri.
Noi stiamo provando, con fatica e ostacolati da tanti, a mettere in pratica ciò che è detto nelle nostre regole e che ha originato la bellissima esperienza politica teorizzata da Gian Roberto Casaleggio e Beppe Grillo. I social ci servono solo per confrontarci, scambiarci informazioni, discutere tematiche sociali. Poi, nelle piazze, ci ritroviamo a parlare con i cittadini, cercando gli ultimi e quelli senza nessuna rappresentanza politica e/o sindacale.
Stiamo costruendo con fatica i primi “empori solidali” dove, nei nostri “info point”, distribuiremo gratuitamente giocattoli ai bambini, vestiari e libri salvati dalle discariche.
Il laboratorio politico che si sta sperimentando è molto immerso nel sociale; esso è attento ai bisogni dei cittadini. Associazione Culturale “Cittadini Attivi in Movimento” (ACAiM), così ci chiamiamo. Questa comunità di cittadini che non si piegano e rifiutano di conformarsi intende essere un laboratorio politico che promuove gli ultimi e chiede di ridistribuire la ricchezza anche attraverso petizioni con raccolta adesioni sul Reddito Universale Incondizionato di Base; sensibilizza sul rispetto degli animali riconosciuti come creature senzienti e degne di attenzione e dell’ambiente (acqua, terra, piante, fauna, beni artistici e monumentali) visto come bene comune essenziale per la vita del pianeta e dell'umanità. “Siamo come passeri dentro una gabbia, liberi di saltellare da una bacchetta all'altra e di cantare, ma noi vogliamo essere liberi di volare.”
