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La questione palestinese

2024-11-20 21:12

Ufficio Stampa

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La questione palestinese

La questione palestinese1. La storia in sintesiLa questione palestinese è una delle più complesse e radicate dispute geopolitiche del mondo contempora

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Come era

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Rasa al suolo in modo sistematico. GENOCIDIO, dice l'ONU.

La questione palestinese. L'ONU lo ha definito GENOCIDIO

 

1. La storia in sintesi

La questione palestinese è una delle più complesse e radicate dispute geopolitiche del mondo contemporaneo. Riguarda il conflitto tra palestinesi e israeliani per il controllo della terra storicamente conosciuta come Palestina, situata nel Medio Oriente. Questa terra è al centro di rivendicazioni politiche, religiose e culturali da parte di entrambi i popoli, con implicazioni regionali e globali.

2. Origini storiche

Prima del XX secolo: La Palestina era parte dell'Impero Ottomano, abitata principalmente da arabi musulmani, con minoranze cristiane ed ebraiche.

1917 - Dichiarazione Balfour: Con la caduta dell’Impero Ottomano, la Gran Bretagna ottenne il controllo della Palestina sotto un mandato della Società delle Nazioni. La Dichiarazione Balfour promise il supporto britannico alla creazione di un "focolare nazionale per il popolo ebraico" in Palestina, creando tensioni tra arabi ed ebrei.

Immigrazione e tensioni: Nel periodo tra le due guerre mondiali, l'immigrazione ebraica aumentò a causa delle persecuzioni in Europa, alimentando il risentimento della popolazione araba.

3. Nascita di Israele e conflitto

1947 - Piano di Partizione dell'ONU: L’ONU propose di dividere la Palestina in due stati, uno ebraico e uno arabo, con Gerusalemme sotto controllo internazionale. Gli ebrei accettarono il piano, mentre gli arabi lo respinsero.

1948 - Creazione di Israele: Israele dichiarò l’indipendenza, scatenando la prima guerra arabo-israeliana. Molti palestinesi furono costretti a fuggire o furono espulsi, creando il problema dei rifugiati palestinesi.

Conflitti successivi: Le guerre del 1956, 1967 (Guerra dei Sei Giorni) e 1973 consolidarono l’occupazione israeliana di territori come Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est.

4. Questioni principali

Rifugiati palestinesi: Milioni di palestinesi vivono in campi profughi nei paesi vicini, rivendicando il diritto al ritorno.

Territori occupati: La Cisgiordania e Gaza, conquistate da Israele nel 1967, sono tuttora oggetto di disputa. Israele ha costruito insediamenti nei territori occupati, considerati illegali dalla comunità internazionale.

Gerusalemme: Città sacra per ebrei, cristiani e musulmani, è rivendicata da entrambe le parti come capitale.

Stato palestinese: I palestinesi cercano la creazione di uno stato indipendente nei confini del 1967, ma le trattative sono spesso fallite.

5. Situazione attuale

Il conflitto rimane irrisolto, nonostante numerosi tentativi di negoziato (Accordi di Oslo, Road Map per la Pace, ecc.). La Striscia di Gaza è controllata da Hamas, un movimento islamista, mentre la Cisgiordania è amministrata in parte dall'Autorità Nazionale Palestinese. Gli episodi di violenza, le politiche di occupazione e il mancato accordo su uno stato palestinese perpetuano le tensioni.

6. Dimensioni internazionali

Il conflitto ha ripercussioni globali, coinvolgendo grandi potenze come gli Stati Uniti, l'Unione Europea, la Russia e il mondo arabo. La questione palestinese è spesso vista come simbolo delle disuguaglianze internazionali e dei diritti negati, diventando un tema centrale per i movimenti per la giustizia e i diritti umani.

Se vuoi approfondire qualche aspetto specifico, fammi sapere.

7. La situazione a Gaza

La situazione a Gaza è attualmente critica a causa del conflitto in corso tra Israele e Hamas, iniziato nell'ottobre 2023. La Striscia di Gaza è sotto assedio, con pesanti bombardamenti israeliani e gravi carenze di beni essenziali, come cibo, acqua e medicinali. Le infrastrutture sanitarie sono al collasso, e ospedali come l'Al-Shifa sono stati colpiti o evacuati, spesso sotto accuse di essere utilizzati da Hamas per operazioni militari.

Inoltre, decine di migliaia di persone sono state sfollate, e l'accesso umanitario è estremamente limitato. Israele ha aperto parzialmente alcuni valichi per gli aiuti, ma le forniture rimangono insufficienti rispetto ai bisogni della popolazione. Si registrano migliaia di vittime, inclusi molti civili, con numeri crescenti a causa dell'intensificazione degli attacchi.

Un cessate il fuoco temporaneo è previsto nei prossimi giorni, accompagnato da scambi di prigionieri e ostaggi tra Israele e Hamas, ma la situazione resta tesa. Hamas rivendica la resistenza come una vittoria simbolica, mentre Israele dichiara l'intenzione di continuare a colpire obiettivi del gruppo, accusato di usare i civili come scudi umani.

8. Intanto a Gaza – Cause dell'ultimo conflitto

L'ultimo conflitto tra Israele e Hamas, scoppiato nell'ottobre 2023, è stato scatenato da un attacco senza precedenti lanciato da Hamas il 7 ottobre, denominato "Operazione Al-Aqsa Storm". Miliziani palestinesi hanno attraversato il confine tra Gaza e Israele, attaccando città e comunità israeliane con razzi e incursioni via terra. Questo attacco ha provocato migliaia di morti e feriti, tra cui molti civili, e la presa di numerosi ostaggi, causando una risposta militare massiccia da parte di Israele.

Cause principali del conflitto

Escalation di tensioni preesistenti:

Luoghi sacri: Le tensioni erano già elevate a causa di scontri ripetuti intorno alla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio) a Gerusalemme, un sito sensibile per musulmani ed ebrei.

Blocco di Gaza: Gaza vive da anni sotto un rigido blocco economico e militare imposto da Israele, con condizioni di vita critiche che hanno alimentato il risentimento palestinese.

Frustrazione politica:

L'assenza di progressi verso una soluzione a due stati e il continuo espandersi degli insediamenti israeliani in Cisgiordania hanno aumentato il senso di disperazione tra i palestinesi.

Divisioni interne tra Hamas e l'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) hanno reso difficile qualsiasi dialogo unificato.

Strategia di Hamas:

L'attacco di ottobre è stato visto come un tentativo di Hamas di riaffermare il proprio ruolo dominante nella causa palestinese, sfidando non solo Israele ma anche l'ANP, percepita come inefficace.

Contesto regionale:

Crescente normalizzazione delle relazioni tra Israele e alcuni stati arabi (come negli Accordi di Abramo) ha spinto Hamas a voler dimostrare che la questione palestinese non può essere ignorata.

Il sostegno di Iran e altri attori regionali a Hamas ha fornito risorse per pianificare un'operazione su larga scala.

Risposta di Israele

Dopo l'attacco, Israele ha lanciato una massiccia campagna militare nella Striscia di Gaza, dichiarando l'obiettivo di distruggere le infrastrutture di Hamas. Tuttavia, questa offensiva ha portato a gravi perdite civili, sollevando critiche da parte della comunità internazionale per l'impatto umanitario devastante.

Questo conflitto ha evidenziato l'intensità delle tensioni latenti e la complessità della questione palestinese, aggravata dall'assenza di un quadro politico stabile per una soluzione duratura.