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Verso una raccolta firme che proponga modifiche alla L. n. 293/2023

2024-09-29 14:33

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Verso una raccolta firme che proponga modifiche alla L. n. 293/2023

Sulla Gazzetta Ufficiale del 16 dicembre 2023, n. 293, è stato pubblicato il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali recante "Assegn

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Sulla Gazzetta Ufficiale del 16 dicembre 2023, n. 293, è stato pubblicato il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali recante "Assegno di inclusione", che chiarisce gli elementi essenziali della misura di inclusione sociale e lavorativa istituita dal decreto legge n. 145 del  18/ottobre/2023.

Ricordiamo alcuni articoli della nostra Costituzione:

Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Art. 38
Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano predisposti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria. Gli inabili e i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi e istituti predisposti o integrati dallo Stato. L'assistenza privata è libera.

Ricordiamo questi articoli della nostra Costituzione come testimoni di un patto tradito.

Inizia  tutto con il Patto per l’inclusione sociale.
L’analisi preliminare può portare alla sottoscrizione, obbligatoria o volontaria, del Patto per l’inclusione sociale, curato dai servizi sociali.
"Il Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS) rappresenta un progetto di cambiamento, ovvero lo strumento con cui accompagnare il processo di cambiamento nella vita dei cittadini in condizione di povertà, beneficiari dell’Assegno di inclusione. Descrive le azioni attraverso cui i bisogni rilevati vengono trasformati in obiettivi e risultati di cambiamento, volti a realizzare le aspirazioni dei beneficiari, attraverso l’impiego delle loro risorse e capacità, supportati dai servizi e dalle risorse della comunità. Si tratta, quindi, di uno strumento rivolto al futuro, costruito con il più ampio e diretto coinvolgimento dei beneficiari, per assicurare la loro responsabilizzazione e crescita (empowerment), evitando derive assistenzialistiche e opportunistiche.
Attraverso il Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS), i servizi sociali del Comune aiutano il nucleo beneficiario a individuare i bisogni della famiglia, i servizi che possono essere forniti e gli impegni che la famiglia deve assumersi, passo dopo passo, per migliorare la propria condizione sociale e lavorativa.
Ai benefici del Patto per l’Inclusione Sociale i nuclei familiari accedono previa valutazione multidimensionale, volta a identificare i bisogni del nucleo e dei suoi componenti, tenendo conto delle risorse, delle vulnerabilità e dei fattori ambientali e di sostegno disponibili. La valutazione si articola in un’analisi preliminare e, se necessario, in un’analisi più approfondita, qualora i servizi sociali rilevino una condizione particolarmente complessa."

Tutto questo, però, è considerato da molti una grande presa in giro, poiché basato su un ipotetico funzionamento dei "servizi sociali" comunali, che spesso si rivelano insufficienti e pieni di lacune. Chi ha ideato questo "patto ignobile" lo ha sempre saputo. Ma non è solo questo il problema. Denunciamo l'insufficienza della misura, l'esiguità della quota stanziata e il tradimento della nostra Costituzione.

Nel gennaio del 2024, il governo di centrodestra ha varato l'Assegno di inclusione (AdI), accompagnato dal Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), destinato ai cittadini ritenuti impiegabili.

L'Assegno di inclusione è rivolto a cittadini italiani, o residenti in Italia da almeno cinque anni, con un ISEE inferiore a 9.360 euro, che abbiano in famiglia una persona con disabilità, minorenne, ultrasessantenne o assistita dai servizi sociali.

L'Assegno di inclusione ha una durata di 18 mesi, con uno stop di un mese e possibili rinnovi per ulteriori 12 mesi, sempre con uno stop di un mese. In caso di avvio di attività lavorative, l'assegno AdI sarà cumulabile con i relativi redditi fino a 3.000 euro annui, che dovranno essere comunicati all'INPS.

L'indennità viene erogata attraverso la Carta di Inclusione, da ritirare presso gli uffici postali, e ha un importo massimo annuo di 6.000 euro (500 euro al mese), incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative, fino a ulteriori 3.360 euro all'anno (280 euro al mese).

I requisiti per accedere a questi benefici sono:

  • disabilità;
  • minore età;
  • età pari o superiore a 60 anni;
  • condizione di svantaggio, certificata e inserita in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali.

Dal 1° gennaio 2024, i nuclei familiari con un ISEE non superiore a 9.360 euro, con almeno una persona minorenne, disabile, ultrasessantenne o in condizioni di svantaggio certificate dalla pubblica amministrazione, potranno richiedere l'Assegno di Inclusione (AdI) per 18 mesi, rinnovabili.

Il sussidio consiste in 350 euro mensili per 12 mesi, non rinnovabili, in cambio della partecipazione a corsi di formazione e inserimento lavorativo.  (Notizie acquisite da piattaforma GOOGLE)