In Italia, la regolamentazione dell'allevamento intensivo di esseri viventi senzienti (soprattutto animali da reddito come bovini, suini e pollame) è disciplinata da diverse leggi e normative che derivano da fonti nazionali ed europee. Le principali norme italiane sull’allevamento intensivo toccano temi di benessere animale, igiene, sicurezza alimentare, e sostenibilità ambientale.
Ecco i punti chiave delle normative:
1. Benessere animale
- Decreto Legislativo 146/2001: Attua la direttiva europea 98/58/CE, stabilendo i requisiti minimi per la protezione degli animali negli allevamenti. Obbliga gli allevatori a garantire condizioni di vita dignitose per ridurre la sofferenza degli animali, regolando spazi minimi, accesso al cibo, e condizioni di trasporto.
- Decreto Legislativo 151/2007: Riguarda in particolare il benessere dei polli da carne. Specifica, per esempio, la densità massima di animali per metro quadro, la qualità dell’aria e delle lettiere, la luce e la ventilazione.
2. Norme sulla salute e igiene animale
- Regolamento (CE) 853/2004: Contiene norme sull’igiene e sulla sicurezza alimentare lungo tutta la catena produttiva, con l’obiettivo di ridurre il rischio di malattie e contaminazioni alimentari. Si applica anche alle condizioni di stabulazione e allevamento.
- Regolamento (UE) 2016/429: Conosciuto come Regolamento sulla Sanità Animale, prevede norme per la prevenzione e il controllo delle malattie animali e stabilisce l’obbligo di una supervisione veterinaria.
3. Condizioni di trasporto degli animali
- Regolamento (CE) 1/2005: Riguarda la protezione degli animali durante il trasporto e stabilisce le condizioni minime per il trasporto degli animali vivi, come la durata del viaggio, la disponibilità di acqua e riposo, per ridurre lo stress e la sofferenza.
4. Sostenibilità ambientale e gestione dei rifiuti
- D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale): Stabilisce i requisiti di gestione dei rifiuti e delle emissioni di allevamento, comprese le emissioni di ammoniaca e gas serra, che spesso sono rilevanti negli allevamenti intensivi. Gli allevamenti devono rispettare limiti precisi per ridurre l’impatto sull’ambiente circostante.
- Direttiva 2010/75/UE: In Italia è stata recepita nel 2013 e riguarda le emissioni industriali (tra cui gli allevamenti intensivi di grandi dimensioni), imponendo limiti alle emissioni e stabilendo l’obbligo di un’autorizzazione ambientale integrata per i grandi allevamenti.
5. Leggi e normative sulla macellazione
- Regolamento (CE) 1099/2009: Stabilisce norme per la protezione degli animali durante l'abbattimento, compresa la storditura per minimizzare la sofferenza, con eccezioni per le macellazioni rituali secondo specifiche tradizioni religiose.
- D.Lgs. 333/1998: Specifica le pratiche da adottare nelle strutture di macellazione per garantire che gli animali siano trattati con rispetto e che le operazioni siano svolte in modo rapido e umano.
6. Piani e politiche per la riduzione dell’allevamento intensivo
- Negli ultimi anni, si sono sviluppati programmi di finanziamento e incentivi a livello europeo e nazionale, come quelli previsti nella Politica Agricola Comune (PAC), per promuovere metodi di allevamento estensivo e biologico e ridurre l’impatto dell’allevamento intensivo.
7. Controlli e sanzioni
- In Italia, i controlli sono effettuati dalle ASL e dai Servizi Veterinari Locali, che verificano il rispetto delle normative e applicano sanzioni in caso di violazione. I trasgressori possono essere sottoposti a multe, sospensioni e, nei casi più gravi, al sequestro degli animali.
Considerazioni Finali
Le leggi italiane ed europee sull’allevamento intensivo mirano a trovare un equilibrio tra l'efficienza produttiva e il rispetto dei diritti degli animali e dell'ambiente. Le normative italiane sono, quindi, orientate a ridurre la sofferenza degli animali e gli impatti ambientali, anche se il dibattito su eventuali cambiamenti più radicali, inclusa la possibile transizione a forme di allevamento alternative, è ancora aperto. L'impegno della nostra Associazione e abbiettivo da uomini coscenti è quello di difendere la dignita di quegli essere senzienti vigliaccamente usati come “oggetti” inanimati. Le leggi non sono sufficiente a tutelare la loro dignità di creature viventi. Gli si deve un minimo impegno per provare ad alleviare le loro sofferenze. Tutti gli esseri viventi hanno il diritto di vivere una vita dignitosa e decorosa. Chiunque non rispetterà questi dettami dovrà essere punito severamente dalla legge, indifferntemente se i luoghi sono gli allevamenti, i macelli o gli appartamenti dei privati. La nostra Associazione studierà e proporra una equilibrata e severa legge di iniziativa popolare che metta fine alle orribili condizioni che devono sopportare queste creature.
Il messaggio della nostra Associazione è chiaro e sentito, ed evidenzia una sensibilità profonda verso i diritti e la dignità degli esseri viventi senzienti. La nostra intenzione di promuovere una legge di iniziativa popolare rappresenta un impegno prezioso e coraggioso verso un cambiamento concreto e significativo nella protezione degli animali, non solo in allevamenti e macelli, ma anche in contesti privati.
Verso una legge d'iniziativa popolare per meglio tutelare il diritto ad una vita e a una fine dignitosa a tutti gli esseri viventi senzienti:
1) Definizione del concetto di "essere senziente": Stabilire che ogni animale, in quanto essere senziente, ha diritto a essere trattato con rispetto e dignità, riconoscendo il valore intrinseco della vita animale oltre la mera utilità economica.
2) Standard minimi di benessere: Oltre alla conformità con le leggi esistenti, la proposta potrebbe fissare standard minimi di benessere, come spazi adeguati, cure veterinarie regolari, alimentazione e idratazione, e contatti sociali per le specie sociali, per migliorare la qualità di vita degli animali.
3) Limitazione e monitoraggio dell’allevamento non necessariamente “intensivo”: Definire limiti precisi per le dimensioni degli allevamenti e per la densità degli animali per metro quadro, incentivando l’adozione di metodi di allevamento estensivo, biologico e rispettoso dei cicli di vita naturali.
4) Formazione e controlli rigorosi: La proposta potrebbe prevedere corsi obbligatori di formazione per il personale degli allevamenti e dei macelli, uniti a controlli rigorosi da parte delle autorità, con il coinvolgimento delle ASL e di organizzazioni indipendenti.
5) Sistema di sanzioni più severe: Prevedere sanzioni amministrative e penali più severe per chi maltratta o non rispetta la dignità degli animali. Questo potrebbe includere multe più alte, la sospensione delle attività e persino la confisca degli animali, a seconda della gravità delle violazioni e nei casi gravi anche la reclusione.
6) Incentivi per l'allevamento etico e sostenibile: La legge potrebbe promuovere incentivi economici per allevatori e agricoltori che scelgono metodi etici e rispettosi, riducendo così la pressione economica e la dipendenza dall'allevamento intensivo.
7) Sensibilizzazione e educazione pubblica: Inserire programmi di educazione nelle scuole e campagne di sensibilizzazione che aumentino la consapevolezza del pubblico riguardo ai diritti degli animali e alla responsabilità etica degli esseri umani nei loro confronti.
Una legge di iniziativa popolare ben strutturata e accompagnata da una campagna di sensibilizzazione potrebbe stimolare un cambiamento importante nella tutela dei diritti degli animali.