1) Cosa è:
Il Commissario speciale dell'Unione Europea (UE) per i Paesi del Golfo ha il compito di rappresentare e promuovere gli interessi e le politiche dell'UE nella regione del Golfo, che comprende paesi come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar, il Kuwait, il Bahrein e l'Oman. Questo ruolo è stato creato per rafforzare la cooperazione politica e diplomatica tra l'UE e i paesi del Golfo, favorendo il dialogo su una serie di questioni cruciali. Le mansioni principali includono:
Promozione della stabilità regionale: Lavorare con i governi dei Paesi del Golfo per promuovere la stabilità e la sicurezza nella regione, affrontando problematiche quali il conflitto in Yemen, la sicurezza marittima nel Golfo e altre minacce alla stabilità.
Cooperazione economica e commerciale: Facilitare il dialogo economico, promuovendo investimenti, scambi commerciali e collaborazioni in ambiti quali la tecnologia, l'energia e la sostenibilità ambientale. Questo coinvolge anche il sostegno a progetti legati alla transizione energetica e al contrasto ai cambiamenti climatici.
Diritti umani e governance: Promuovere i valori europei, inclusi il rispetto dei diritti umani, lo stato di diritto e le riforme governative nei Paesi del Golfo. Ciò può includere discussioni su diritti dei lavoratori, libertà civili e riforme sociali.
Mediazione e diplomazia: Il Commissario funge da intermediario per risolvere tensioni diplomatiche o conflitti nella regione, incoraggiando il dialogo tra paesi del Golfo o con paesi limitrofi, e aiutando a ridurre le tensioni che potrebbero avere impatti globali.
Collaborazione in ambito energetico: Dato il ruolo cruciale della regione nella produzione di energia, il Commissario promuove anche una cooperazione più stretta per garantire la sicurezza energetica dell’UE, in particolare con lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e alternative al gas e al petrolio.
2) Quanto costa:
Il mantenimento di un commissario speciale o rappresentante speciale dell'Unione Europea, come Luigi Di Maio per i Paesi del Golfo, comporta costi legati al personale, all’ufficio, alle missioni sul campo e alla gestione del mandato. In media, ogni EU Special Representative (EUSR) richiede finanziamenti annuali di circa 1-2 milioni di euro. Questi fondi coprono lo stipendio del rappresentante, il personale di supporto e le spese operative. Nel complesso, gli EUSR mirano a promuovere la politica estera dell'UE in aree di particolare rilevanza, come la sicurezza e la diplomazia energetica nel caso della regione del Golfo.
I costi e le allocazioni di budget variano a seconda del mandato e delle attività specifiche necessarie per rafforzare la cooperazione regionale, come nel caso del rafforzamento dei legami commerciali e della sicurezza energetica con i paesi del Golfo. Tali spese sono giustificate dalla necessità di mantenere una presenza diplomatica flessibile ed efficace nelle aree strategiche per l’Unione Europea, per sostenere la stabilità regionale e promuovere gli obiettivi di politica estera e di sicurezza comune.
3) Il ruolo:
Il ruolo del Commissario speciale per il Golfo, attualmente Luigi Di Maio, ha finora raggiunto alcuni risultati concreti, soprattutto nei settori umanitario e di sicurezza energetica. Tra i successi figurano il supporto dell'European Investment Bank a progetti per start-up nella regione e iniziative con la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) per finanziare energie rinnovabili in collaborazione con attori locali. Sul fronte della sicurezza, la presenza marittima coordinata dell'UE nel Golfo promuove la sicurezza marittima e la collaborazione con le forze dell'Oman
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4) I costi del Commissario:
La figura del Commissario speciale è quindi strategica per rafforzare le relazioni tra l'UE e una regione di grande rilevanza economica, politica e di sicurezza globale, in linea con gli obiettivi e i valori europei.
Il compenso annuo lordo di un Commissario europeo, quindi una delle figure che fanno parte della Commissione Europea, è di circa €300.000. In dettaglio, un commissario guadagna approssimativamente €25.000 al mese lordi, cifra che può variare in base a vari fattori, come l'anzianità e le indennità.
Oltre allo stipendio base, i Commissari europei possono ricevere varie indennità, inclusi i rimborsi per spese di viaggio e trasferimento e una pensione al termine del mandato. Tuttavia, per il reddito netto, bisogna considerare le tasse europee applicate (oltre il 40% del totale) e le imposte nazionali.
5) Conclusioni:
Il Commissario europeo con delega ai Paesi del Golfo non ha un incarico specifico come rappresentante esclusivo, ma l'Unione Europea ha sviluppato una "Partnership Strategica con il Golfo" per rafforzare le relazioni bilaterali con il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) e i suoi Stati membri. Questo ruolo si inserisce nelle mansioni della Commissione Europea e del Servizio europeo per l'azione esterna (EEAS), guidato dall'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri.
Gli obiettivi principali dell'UE nei Paesi del Golfo includono la sicurezza energetica, il commercio, la transizione ecologica e la sicurezza regionale. Questa partnership consente di collaborare su temi globali come il cambiamento climatico, la digitalizzazione e la stabilità regionale, data l'importanza strategica del Golfo come ponte tra Europa, Asia e Africa. L'iniziativa della Global Gateway dell'UE funge da quadro di riferimento per progetti sostenibili con il GCC, che è fondamentale per affrontare sfide come la transizione energetica e il mantenimento della pace regionale. Altri obiettivi sono l’espansione dei contatti tra i cittadini e l’integrazione delle università e delle imprese
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Questa cooperazione mira inoltre a migliorare la mobilità giovanile e accademica, facilitando l'accesso senza visto ai cittadini del GCC verso l'UE e viceversa
I risultati concreti del lavoro fatto:
Negli ultimi anni, il commissario europeo per i Paesi del Golfo ha consolidato una cooperazione strategica tra l'UE e il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) con importanti sviluppi nei settori umanitario e della sicurezza energetica.
a) Sicurezza energetica: la collaborazione energetica si è intensificata in risposta alla crisi globale, inclusa la guerra in Ucraina, che ha messo in evidenza la necessità di alternative energetiche. Il GCC è diventato cruciale per garantire forniture stabili di gas naturale liquefatto all’Europa, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili russi. Questo rapporto è stato rafforzato con accordi significativi, come quello tra Qatar e paesi europei (ad esempio, Germania e Paesi Bassi), e lo sviluppo della catena di fornitura per l'idrogeno verde tra Abu Dhabi e Amsterdam. Questo sforzo è allineato con l'obiettivo UE di triplicare la capacità di energia rinnovabile globale entro il 2030 e di migliorare l'efficienza energetica del 4% annuo, sostenendo così la transizione verde nei Paesi del Golfo e in Europa
b) Assistenza umanitaria: i paesi del GCC hanno assunto un ruolo chiave nei settori umanitari, offrendo sostegno durante crisi globali come il conflitto in Ucraina. L'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, hanno contribuito con oltre 500 milioni di dollari in aiuti, inclusi scambi di prigionieri tra Russia e Ucraina e aiuti diretti. Inoltre, nel contesto mediorientale, i leader del GCC hanno richiesto soluzioni diplomatiche e il rispetto dei diritti umanitari in risposta a crisi come il conflitto israelo-palestinese, invitando al cessate il fuoco e a una soluzione a due stati
Questi risultati testimoniano una sinergia sempre più solida che affronta congiuntamente sfide energetiche e umanitarie, cruciali per la stabilità di entrambe le regioni e il rispetto dei diritti umani su scala globale.
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c) Per la sicurezza marittima nel Golfo, l’Unione Europea (UE) ha adottato una strategia che punta a stabilizzare la regione e garantire il libero transito delle rotte energetiche essenziali, collaborando con partner locali e internazionali. Uno dei principali programmi di sicurezza della UE è l'Operazione Atalanta, che combatte la pirateria nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, proteggendo le navi del Programma Alimentare Mondiale. Recentemente, la sua area operativa è stata estesa per includere l’intero Mar Rosso e la costa orientale della penisola arabica per rispondere anche ai nuovi rischi per la sicurezza marittima.
Un’altra iniziativa europea è la Missione di Consapevolezza Marittima Europea nello Stretto di Hormuz (EMASoH), creata nel 2020 per rispondere alle minacce di attacchi a navi commerciali, promuovendo de-escalation e la navigazione sicura. Questa missione, con a capo nove Paesi europei, ha una componente militare (Operazione Agénor) che effettua pattugliamenti, operazioni di accompagnamento e diplomatiche per aumentare la fiducia tra i Paesi del Golfo.
Queste iniziative riflettono l’impegno dell’UE per la sicurezza delle rotte energetiche e commerciali, cruciali per l’economia europea, in un contesto geopolitico sempre più complesso dovuto all’influenza di potenze come Cina e Russia e alla riorganizzazione strategica degli Stati Uniti in Medio Oriente. L’UE sta cercando di consolidare la sua presenza e cooperazione marittima attraverso il concetto di Coordinated Maritime Presence, che punta a una presenza coordinata e continua delle navi europee nella regione, supportando i partner del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) e altre nazioni della zona.
In futuro, l’UE potrebbe ampliare ulteriormente questi sforzi, rendendo il Golfo un'area chiave per la sicurezza e l’energia europea, dato che oltre il 10% del commercio mondiale attraversa lo Stretto di Hormuz e il Mar Rosso, direttamente collegato agli interessi economici e strategici dell’Europa.